
Corso AI per aziende: il case study Gambero Rosso | PixelCrew
Scopri il corso AI di Gambero Rosso: 54 ore tra formazione online e lezioni in aula su intelligenza artificiale, applicazioni nel food & beverage e Cognitive Copywriting.Come preparare il tuo team all'AI act: il modello formativo applicato con Gambero Rosso
Quando Gambero Rosso ci ha chiesto un percorso di formazione ad hoc per i suoi manager, sapevamo che sarebbe stata un’esperienza sfidante e stimolante. Abbiamo progettato un corso di 54 ore, articolato in più giornate alternate tra sessioni online e lezioni in presenza. Non parliamo quindi del classico workshop “mordi e fuggi”, ma di un programma strutturato e approfondito, pensato per accompagnare i partecipanti in un vero percorso di apprendimento progressivo.
Un team con una solida alfabetizzazione AI non è solo conforme, ma è un acceleratore di business. Comprendere a fondo le opportunità, i limiti e i rischi permette di innovare più velocemente, prendere decisioni migliori e proteggere la reputazione del brand. La formazione diventa così il primo passo per un'adozione dell'AI che sia davvero strategica e profittevole.
La sfida: integrare l'Intelligenza Artificiale in azienda
Come abbiamo organizzato queste 54 ore? In pratica, il corso si è svolto nell’arco di alcune settimane, combinando la comodità dell’online con il valore aggiunto dell’interazione faccia a faccia. Le sessioni online (live webinar) ci hanno permesso di coprire la parte teorica e introduttiva, dando flessibilità ai partecipanti di collegarsi da diverse sedi. Le giornate in presenza, invece, sono state fondamentali per i laboratori pratici e le esercitazioni di gruppo: ci siamo ritrovati tutti in aula per sperimentare direttamente gli strumenti di IA e discutere insieme casi d’uso concreti. Questo mix di digitale e fisico ha funzionato molto bene, mantenendo alta l’attenzione e permettendo ai manager di mettere subito in pratica ciò che apprendevano.
Dal punto di vista dei contenuti, l’obiettivo era fornire una visione a 360 gradi dell’Intelligenza Artificiale, con un focus particolare sulle IA generative di ultima generazione. Siamo partiti dalle basi, perché anche termini e concetti apparentemente semplici (cos’è un modello di machine learning? e una rete neurale?) meritavano una spiegazione chiara per allineare tutti i partecipanti. Da lì, abbiamo esplorato i diversi ambiti delle IA generative, tra cui:
- Testi – ad esempio l’utilizzo di Large Language Models come ChatGPT o Claude per generare contenuti, riassunti o assistenza nella scrittura.
- Immagini – la generazione di immagini tramite reti neurali (es. text-to-image con strumenti come DALL-E o Midjourney), utile per creatività, design e marketing.
- Musica – come funzionano i modelli capaci di comporre musica o effetti sonori originali, e quali scenari aprono in ambito multimediale.
- Video – dalle prime piattaforme di sintesi video con avatar virtuali ai deepfake, abbiamo visto come l’IA sta entrando anche nel mondo del video.
I risultati: competenze concrete e nuove opportunità di business
Dopo aver coperto la “teoria di base” di queste tecnologie generative, siamo passati alle applicazioni pratiche. Qui i manager di Gambero Rosso hanno potuto sperimentare direttamente alcuni strumenti: dalla scrittura assistita di articoli o schede prodotto, alla creazione di immagini per i social, fino all’analisi di dati con AI per migliorare le decisioni di business. L’idea era di calare l’IA nella realtà quotidiana dell’azienda. Essendo Gambero Rosso una realtà leader nell’enogastronomia e nei media, abbiamo discusso ad esempio di come l’IA possa supportare la redazione di contenuti culinari, la catalogazione di schede di vini, o la creazione di contenuti multimediali vari (jingle, colonne sonore, o stacchi musicali).
L’AI Act (Art. 4) introduce un obbligo di ‘alfabetizzazione AI’ per tutte le aziende che usano sistemi di intelligenza artificiale, anche semplici chatbot. La legge richiede misure concrete e documentate per formare il personale sui rischi e sull'uso consapevole degli strumenti. Il nostro programma formativo è progettato per soddisfare questi requisiti, fornendo una solida base di conformità
Teoria, pratica e gestione dei rischi.
Un aspetto che abbiamo tenuto a sottolineare durante tutto il corso è che all’entusiasmo per le possibilità dell’IA deve accompagnarsi la consapevolezza dei rischi e delle responsabilità. Per questo, nell’ultima parte del percorso formativo ci siamo concentrati sulla gestione dei rischi legati all’IA in azienda. Cosa intendiamo? Ad esempio, abbiamo affrontato temi come: il bias dei dati (come evitare che un algoritmo perpetui pregiudizi), la tutela della privacy e la protezione dei dati sensibili, le implicazioni etiche nell’uso di AI generativa (es. deepfake e disinformazione), senza dimenticare gli aspetti di sicurezza (cybersecurity) e di affidabilità dei sistemi.
Discutere di rischi non significa scoraggiare l’uso dell’IA, ma anzi favorirne un’adozione consapevole. I manager hanno apprezzato molto questo approccio realistico: dopo aver visto quante cose straordinarie si possono fare con algoritmi e modelli, è fondamentale capire anche quando non fidarsi ciecamente di una macchina, come impostare controlli e governance interni, e dove il fattore umano deve rimanere centrale. In pratica, l’IA diventa uno strumento potenziatore, ma resta l’uomo a dover dirigere l’orchestra con giudizio critico. Questa è probabilmente la lezione più importante di tutte.
Parliamone insieme: costruiamo il percorso giusto per la tua azienda.